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Il castello svevo di Bari

Castello Bari
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Castello di Bari Oggi volevo raccontarvi un po’ di curiosità sul castello svevo di Bari: il castello è stato attribuito a Ruggero il Normanno e risale al 1131, con il suo impianto quadrangolare con torri quadrate agli spigoli. Esso sorge su preesistenti strutture abitative di epoca bizantina. Successivamente, Federico II di Svevia recuperò all’uso il castello danneggiato da Guglielmo il Malo. Nel ‘500 le duchesse di Bari, Isabella d’Aragona e la figlia Bona Sforza, istituirono nel castello una raffinata corte rinascimentale.Nell’ 800 esso fu usato come carcere ed in seguito come caserma.

Oggi il castello di Bari è sede della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Bari, Foggia e Barletta-Andria–Trani. Al castello si accede dal lato sud, varcando il ponte sul fossato e subito l’occhio del turista è colpito dalla bellezza del portale federiciano (XIII secolo).


Il castello di Bari ed i suoi simboli

Il castello di Bari ha un valore simbolico perché rappresenta l’universalità del potere imperiale, sottolineato dalla presenza dell’aquila (simbolo di Federico II) che tiene tra gli artigli un piccolo leone. A sinistra dell’aquila nel concio, troviamo un arbusto fiorito con decorazioni a traforo, un giovane dalle lunghe vesti, un drago che custodisce tra le zampe una cornucopia, un’altra figura maschile, forse un nano e due conci decorati con motivi vegetali. A destra dell’aquila troviamo, invece, una figura femminile fantastica, forse una sirena, poi un cavaliere barbato, seguito da una coppia di arpie.

Gli ultimi conci a motivi vegetali stilizzati non fanno parte del portale del XIII secolo, ma sono stati realizzati duranti i primi restauri del ‘900 per sostituire gli originali ormai deteriorati. La loggia federiciana è caratterizzata da capitelli con una serie di aquile, riconducibili alla cultura romanica.

Continuiamo con la visita

Dalla loggia si accede al cortile centrale. Nel ‘500 Isabella d’Aragona e la figlia Bona Sforza fecero costruire la scalinata centrale a doppia rampa orientata da nord verso sud e la cinta bastionata. L’introduzione di quest’ultima fu giustificata dall’introduzione delle armi da fuoco. Nel cortile sulla sinistra è presente la Gipsoteca che accoglie numerosi calchi raffiguranti le più interessanti strutture architettoniche e decorative dei monumenti romanici pugliesi. Sono inoltre visitabili scavi archeologici di epoca bizantina, normanna, svevo-angioina. La visita si conclude con la sala multimediale in cui è possibile assistere alla proiezione di un filmato sulla storia del castello in lingua italiana, inglese, francese e tedesca.


Il costo della visita è di 3 euro, ma è gratuito per i ragazzi fino a 18 anni e per gli ultra 65enni.

Gli orari di visita sono: tutti i giorni, escluso il mercoledì, dalle ore 8.30 alle 19.00.

Se oltre al castello di Bari, desiderate conoscere le storie di altri castelli in Puglia e Basilicata, vi consigliamo di visitare la sezione “Arte e Cultura” del nostro sito.

Se siete diretti a Bari e volete conoscere gli eventi in programma potete consultare la sezione del sito del comune di Bari “Eventi”.

Mariaelena Grimaldi


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