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Sulle orme di Federico II tra i Castelli di Puglia [2 parte]

castel del monte
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I castelli di Federico II si intersecano a cavallo di queste due splendide regioni: la Basilicata e la Puglia.  La presenza dello Stupor Mundi, così veniva appellato lo Svevo, è forte anche in Puglia. Lascio le alture lucane e seguo le piane pugliesi fino ad arrivare ad un’altra fortezza. Seguite con me l’itinerario Castel del Monte-Lucera.

1° Tappa: Castel del Monte: i misteri e le legende dello Svevo

Castel del Monte esternoRaggiungo l’imponente fortezza che si erge a circa 540 m. s.l.m. su un banco roccioso. Al tramonto questo castello è uno spettacolo. E’ un paesaggio suggestivo. È la fortezza che più di tutte nasconde sordidi segreti e miti leggendari e, forse, l’Imperatore non vi soggiornò mai. Eppure si avverte la sua presenza. Gli storici si interrogano sulle motivazioni che hanno indotto Federico II a costruire il castello: perché in quel luogo e quale era la funzione del castrum. Tutti convengono, però, che è una costruzione che nasce come fortezza. I lavori pare abbiano avuto inizio nel 1240. La caratteristica del castello, quella che colpisce immediatamente il visitatore, è la forma ottagonale. Ad ogni spigolo si erge una torre della medesima forma: otto torri di forma ottagonale! Esse sono caratterizzate da feritoie che permettono di illuminare la scala a chiocciola interna e, con le mura, cingono i cortile interno, anch’esso di forma ottagonale! Il castello ha due piani, ciascuno dei quali ha otto stanze di forma trapezoidale che si affacciano sul cortile interno, ma di diversa importanza a seconda della comunicazione tra di loro. Alcune stanze sono di “passaggio” perché hanno un percorso di accesso autonomo, altre sono confortevoli perché sono “arredate”. Al castello si accede dall’ingresso principale, sul lato est; mentre sul lato ovest c’è l’ingresso secondario. castel del monteI visitatori certamente saranno incuriositi dai misteri e dalle leggende che si narrano sul castello, approfondite da Giuseppe Conte (www.castellodelmonte.it): Le tre impronte dell’Imperatore, Pupille degli occhi nostri, Il dono del sapiente Leonardo, La Sacra Coppa, L’Astrolabio, La scienza occulta, La profezia, L’Ottagono. E’ proprio quest’ultimo mistero che rende particolarmente suggestivo il castello. L’ottagono, infatti, è il simbolo della resurrezione, il carattere di mediazione tra la terra e il cielo, il rapporto con l’infinito e la morte. Cosa avrà mai voluto significare per l’Imperatore? Perché mai Federico II avrebbe dovuto costruire l’ennesimo suo castello seguendo la simbologia dell’ottagono? Quale reale mistero si cela? Tutte le informazioni per visitarlo sono sul portale ufficiale www.casteldelmonte.beniculturali.it.

2° Tappa: Lucera: il Palatium federiciano tra fortezza e arte

Palatium1233: sul Monte Albano di Lucera cominciava la costruzione del Palatium. Si realizzava l’ennesima volontà dello Svevo di ampliare il suo sistema castellare. La posizione era favorevole militarmente ed economicamente. Nel primo caso, da questa postazione si controllavano i monti dauni e si proteggeva il Tavoliere; nel secondo, l’area era importante per la produzione di cereali, di viti e per la caccia. La caratteristica più interessante è che il Palatium, per la sua configurazione formale e strutturale, era un incrocio di fortezza e di arte e aveva una duplice funzione: all’esterno, quella di un castrum inaccessibile; all’interno, quella di una vera e propria dimora imperiale. L’edificio era costruito su un basamento quadrato a scarpata su cui si ergevano tre livelli. Il primo livello era alla stessa quota della Galleria degli Arcieri; gli altri due livelli emergevano dal Cammino di Ronda. Internamente il cortile era quadrato ma all’altezza del secondo piano si trasformava in ottagono attraverso un gioco di archi ogivali. Il Palatium non aveva veri e propri accessi: si poteva entrare solo attraverso strutture mobili e provvisorie da ritirare in caso di pericolo. Ma la fortezza non era solo tale: internamente raccoglieva, mostrava e custodiva gelosamente un ingente tesoro. Oro, argento, pietre preziose, vesti, armi, decorazioni adornavano la dimora imperiale. È probabile, inoltre, che Federico, tra il 1240 e il 1242, per amore dell’antichità, avesse fatto trasferire a Lucera una serie di statue antiche per adornare il suo palazzo. E poi, immerso nel verde dei boschi, trovando pace e serenità, componeva versi poetici. Tutte le informazioni per una visita al Palatium sono sul portale www.comune.lucera.fg.it/castello.asp.

Maria Sansone


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